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Il costo del trattamento e' di 90 euro per sedute di 50 minuti.

A volte nel contesto di un percorso terapeutico potrebbe essere indicata una maggior durata delle singole sedute (ad esempio nel caso di gravi traumi psicologici) oppure una diversa frequenza degli incontri, infine a volte, chi si presenta con una richiesta di aiuto, potrebbe trovarsi in una situazione economica non facile, come ad esempio e' il caso di chi ha perso il lavoro. Queste situazioni  possono portare ad una diversificazione dell’onorario.

Si rilascia la fattura all'atto del pagamento.

 

Ancora oggi, purtroppo, nell'immaginario collettivo, l'ipnosi appare come qualcosa di cui avere timore.

Sono molti quelli che, a prescindere dal livello culturale, pensano che l'ipnotista sia in grado, almeno potenzialmente, di controllare mente di chi viene ipnotizzato. In molti ritengono che nell'ipnosi via sia insito un qualcosa di misterioso se non anche magico, e sono molti i timori associati a queste false credenze.

Elenco qui, allo scopo di soddisfare la curiosita' e di fugare eventuali dubbi, alcune delle domande che mi spesso mi vengono rivolte. Quando avrai letto la pagina sottostante sono certo che i dubbi sull'ipnosi saranno dissolti come nebbia la sole. In caso contrario saro' felice di poter rispondere di persona.

Ipnosi e rilassamento Ipnosi e Training Autogeno Come ci si sente durante la trance? Vecchia e nuova ipnosi
Ipnosi da teatro La trance e' terapeutica?  Quanto ci mette per ipnotizzarmi?  L'ipnotista controlla la mia mente?
Posso rivelare segreti? Mi addormentero'? Accettero' tutte le verbalizzazioni? Posso restare ... bloccato ?
Sono troppo forte !
Ricordero' qualcosa?
Autoipnosi
Ci sono controindicazioni ?
L'ipnosi e' pericolosa ? Ipnosi e PNL Cosa e' l'ipnosi regressiva? L'inconscio mi spaventa...

 

L'ipnosi non e' equivalente al rilassamento.

La associazione tra l'ipnosi ed un piacevole rilassamento e' probabilmente la conseguenza del fatto che molti ipnotisti per indurre la comparsa di uno stato di trance ipnotica utilizzano prevalententemente il rilassamento progressivo. Si tratta di una tecnica in cui la persona viene condotta a rilassare, lentamente il proprio corpo. E' una tecnica adatta alle persone ansiose, perche' si trovano a proprio agio. Potrebbe essere meno adatta, ad esempio, ad un dirigente d'azienda, il quale potrebbe annoiarsi durante la procedura. Con il rilasamento progressivo la persona entra in ipnosi non in virtu' del rilassamento ma grazie alle verbalizzazioni del terapeuta.

Alcune persone ritengono che l'ipnosi sia come il TA (compresi alcuni terapeuti) ed usano i due in modo interscambiabile. In realta' ipnosi e TA sono due cose differenti. Innanzitutto nel TA e' implicito che il soggetto attenda passivamente che avvengano in lui le modificazioni richieste, senza pretendere nulla di specifico, senza determinare volontariamente alcun tipo di modificazione, con una modalita' di condotta che e' propriamente passiva. Ad esempio, la persona che ripete la formula "io sono completamente calmo", non si impegna a voler essere effettivamente calmo, ma sta tentando un atteggiamento suo personale di disponibilita' alla calma interiore. In altra parole il paziente sta aspettando che il proprio animo accolga quello che la sua menta sta esprimendo e, qualora cio' avvenga portera' con se riflessioni e considerazioni su quello che stara' provando nel suo corpo e nella sua mente (es senzazioni di calore, di pesantezza, ecc). Ecco, una delle differenze con l'ipnosi sta in quel <portera' con se riflessioni e considerazioni su quello che stara' provando nel suo corpo e nella sua mente> che invece non accade nell'ipnosi. Nell'ipnosi abbiamo una attenzione focalizzata, come fosse un raggio di energia, senza che la mente intervenza in altre considerazioni o si metta ad apprezzare qualcosa. Nel contempo questo e' uno dei punti per cui alcuni sono contrari all'ipnosi prediligendo il TA. Nel TA, dopo il training iniziale, si lavora in autonomia, non vi e' piu' un terapeuta. Nell'ipnosi invece si ee e' il motivo per cui alcuni, in particolare quelli che temono il potere dell'ipnotista, scelgono il TA.

Questo non significa che il TA non sia un mezzo terapeutico valido, tuttavia non e' l'ipnosi. Inoltre, i risultati con il TA vengono raggiunti con un Training molto lungo, e normalmente per la maggior parte delle persone mesi di training sono richiesti per raggiungere risultato apprezzabili. Con l'ipnosi le cose sono diverse. Innanzitutto si entra in trance ipnotica in tempi molto brevi, in ragione del soggetto dell'ipnotista e della tecnica scelta. Poi, indotta la trance ipnotica, il terapeuta produce le verbalizzazioni per indurre il monoideismo plastico desiderato finalizzato al risultato desiderato.

Un altro aspetto da chiarire e' che durante il TA il soggetto puo' entrare in trance ipnotica ma, come orami abbiamo capito, ci entra "per caso", in ragione della situazione, delle verbalizzazioni di calma, ecc. Ci entra come ci potrebbe entrare quando si sta osservando un bel panorama o quando stiamo aspettando un autobus che non arriva mai. Non e' quindi qualcosa su cui il paziente ha il controllo. Nel caso dell'ipnosi questo e' profondamente diverso. Pensiamo ad esempio al saso dell'ipnosi usata in ambito sportivo. Lo sportivo deve entrare in ipnosi quando comincia la gara (ad esempio) ed e' questione di secondi vincere o perdere, e non potrebbe permettersi di entrare in ipnosi un minuto piu' tardi.

L’elemento che caratterizza lo stato ipnotico è quello di provocare un’esperienza di trance, ovvero ”la perdita dell’orientamento nei confronti della realtà esterna e lo stabilirsi di un nuovo orientamento nei confronti di una realtà astratta, interna, soggettiva” (Erickson,1964).

Una delle caratteristiche dello stato di trance ipnotica e' che si tratta di uno stato caratterizzato da una attivita' mentale intensa e focalizzata. In ipnosi, quindi, sei assolutamente presente, consapevole, attento a quello che ti sta attorno.

Durante l’ipnosi la nostra mente ha il controllo totale di quello che succede e, oserei dire, ha forse un controllo maggiore rispetto a quello che aveva prima di entrare in trance (motivo per cui la trance ipnotica viene utilizzata per ottenere un aumento delle prestazioni). In trance ipnotica la attivita' mentale e' cosi' intensa e focalizzata che quello che focalizziamo puo' in determinate circostanze modificare la realta' fisica e mentale (monoidesimo plastico, Granone) e si possono avere esperienze altrimenti impossibili da provare. Diventa possibile apprezzare esperienze diverse da quelle attuali e mentre lo facciamo si possono creare nuove connesioni tra i nostri neuroni, come le ricerche sulla plasticita' neuronale ha dimostrato.

Quindi, durante la trance ipnotica si e' in grado di essere più attenti alle cose ed ai suoni, odori, ecc. che ci circondano.  Si è molto più attenti alle voci, per esempio a quella dell’ipnotista. Si è molto più attenti ai sentimenti e alle sensazioni. Queste capacita' o se vogliamo risorse della persona, vengono utilizzate dal terapeuta ai fini del trattamento.

L'ipnosi e' cambiata con lo Psichiatra americano MH Erickson (Aurum, 5 dicembre 1901 – Phoenix, 25 marzo 1980).

Prima di Erickson l'ipnosi era un insieme di tecniche a carattere autoritario, con una netta distinzione di potere tra il paziente e l'ipnotista. L'ipnotista poneva il paziente in trance ipnotica utilizzando una serie di tecniche come ad esempio la fissazione dello sguardo su un punto o mediante l'utlizzo di un pendolino e poi forniva una serie di comandi verbali (suggestioni ipnotiche) miranti a modificare la percezione di un sintomo fisico (es cefalea) o una modificazione comportamentale (es astensione dal fumo).

Con MH Erickson le cose sono cambiate profondamente, ed oggi si parla di"ipnosi ericksoniana" o anche di "nuova ipnosi".

La psicoterapia ericksoniana, che rientra tra le "psicoterapia breve" (e si deve proprio a Erickson il primo uso di questa locuzione) e' estremamente rispettosa verso il paziente e si basa su alcuni assunti teorici:

  • I sintomi ed i problemi comportamentali sono frutto di un'inadeguata relazione tra mente conscia e mente inconscia.
  • Il paziente è un soggetto unico e irripetibile, e pertanto unico sarà l'approccio utilizzato per accompagnarlo lungo il percorso di cura. Il  terapeuta si adegua alle necessità del paziente, seduta per seduta, momento per momento, mentre quest’ultimo è direttamente partecipe ed in realta' il vero artefice della sua guarigione.
  • In ogni persona esiste una parte conscia ed una incoscia. La parte inconscia di ciascun individuo contiene una molteplicita' di risorse che possono essere utilizzate a fini terapeutici per risolvere le problematiche del paziente.
  • In ogni soggetto vi sono ampie capacita' di autoguarigione, che vengono attivate dal terapeuta.
  • A volte il paziente per risolvere i propri problemi e guarire dai propri sintomi, viene condotto a riscoprire vecchie abilita' o anche ad apprendere di nuove, nonche' a sperimentare la realta' quatidiana in modi diversi mediante la trance ipnotica.
  • Mentre nella ipnosi pre-erickson il terapeuta assume il ruolo di guida ed  il cliente si adegua alle direttive dell’ipnotista nell’erickssoniana, invece il rapporto tra ipnotista ed ipnotizzando è un rapporto peculiare, paritario, di fiducia. Si viene a creare una relazione terapeutica tra paziente e terapeuta. 

Da Psicoterapie brevi...

L’inconscio è inteso da Erickson come un grande serbatoio di risorse: "Associa immagini, sensazioni, idee e simboli secondo rapporti di analogia e somiglianza che hanno fra loro, operando in un presente permanente. Queste catene di associazioni si spezzano e si intersecano, si allacciano e si sciolgono in una complessità che sfida qualsiasi analisi razionale. È questo il motivo per cui Erickson considerò l’analisi freudiana dell’inconscio un’impresa prometeica, irrealistica e inefficace. La complessità dell’inconscio e la povertà dei mezzi del conscio sono tali che è meglio lasciare che sia l’inconscio a disfare ciò che ha fatto. La terapia deve solo fornirgli il contesto in cui farlo. Tanto peggio se non comprendiamo il motivo per cui il paziente sta meglio!" (Dominique Megglé, Psicoterapie brevi, Red Edizioni, 1998 Como, p. 122)

Erickson quindi non insegna alcuna teoria al paziente ma entra nel mondo del malato e mira a comunicare direttamente alla sua mente inconscia secondo il suo linguaggio.

Erickson riprende antiche procedure di guarigione come l’uso delle metafore "Esse aiutano a indurre uno stato ipnotico e a curare il malato. Se, sentendo una storia, il paziente manifesta improvvisamente i segni di una trance, significa che il terapeuta ha raggiunto il cuore del problema. La storia, per essere ipnotica, deve avere rapporti metaforici con il problema in questione, ma soprattutto non deve avere con quello un rapporto razionale evidente, altrimenti la mente conscia se ne approprierebbe per dissertare. Le metafore consentono di aggirare le resistenze che il paziente oppone al cambiamento: sono un modo indiretto di suggerire delle piste di soluzione all’inconscio" (Dominique Megglé, Psicoterapie brevi, Red Edizioni, 1998 Como, pp.125-126).

Anche l’uso di prescrizioni paradossali, di compiti a casa, di rituali, di corvée... ricorda l’agire di un maestro Zen, di uno sciamano oppure di un guaritore. Questi compiti impartiti al cliente da una parte impegnano la mente conscia dall’altra evocano un cambiamento e sono carichi si significati simbolici.

Secondo Erickson il terapeuta deve promuovere il cambiamento tramite questi "inganni" per liberare il paziente dalle limitazioni apprese: "... la coscienza dell’uomo moderno razionalistico gli permette di sfruttare solo in minima parte le sue risorse mentali. Ecco perché l’approccio ericksoniano, a differenza della maggior parte delle psicoterapie tradizionali volte a rendere coscienti i contenuti inconsci, consiste nell’attivare le associazioni inconscie eludendo l’intenzionalità cosciente del soggetto. "Se il suo Io fosse capace di risolvere il problema – fa rilevare Erickson – il paziente non avrebbe bisogno di un terapeuta." (Walter Oberhuber Ipnosi, FrancoAngeli, 2000 Milano, p. 35).

Abbiamo visto tutti degli ipnotisti da teatro, dal vivo o in televisione e ripensandoci ci vengono sicuramente in mente alcuni nomi molto noti. Cosa fa l'ipnotista da teatro ? Ipnotizza un soggetto preso dal pubblico e poi gli fa compiere qualcosa di eclatante, come ad esempio dirgli di mangiare la buonissima mela che gli porge, salvo il fatto che si tratta di una cipolla pelata. E cosa succede ? Il soggetto mangia la cipolla affermandone la bonta'. Un altro classico e' quello di dire al soggetto ipnotizzato che tra poco potra' annusare un profumo meraviglioso e fargli invece annusare un odore gradevole come quello dell'ammoniaca e nonostante questo sentirlo descrivere la fragranza di quello che sta annusando. Esempi se ne possono fare molti. Ogni volta che capita di assitere a cose del genere si rimane stupiti.

In pratica cosa ha fatto l'ipnotista da teatro ? Ha ipnotizzato il soggetto e gli ha dato una suggestione. Viene in mente quella che ritengo essere la migliore definizione dello stato di trance ipnotica, ovvero la riduzione della parte critica della mente e la accettazione di un pensiero accettabile e selettivo. Con l'induzione ipnotica viene bypassata la parte critica della mente cosciente (a quel punto il soggetto non valuta piu' in modo critico quello che l'ipnotista gli dice) e poi, con il soggetto in trance, viene fornita una suggestione accettabile, come ad esempio "stai per mangiare una mela buonissima". Tutto qui. E' bene ricordare la parola "accettabile". E' questa piccola parola che fa si che non si possa far fare al soggetto qualcosa che non sia per il suo bene, ed e' questo il motivo, quindi, che non si puo' utilizzare l'ipnosi per far confessare qualcuno di aver commesso un crimine.

Ipnotizzare qualcuno non e' difficile, utilizzare l'ipnosi per, ad esempio, far passare un mal di testa, e' un abuso della professione medica. Nel campo dell'ipnosi medica e piscologica, il punto fondamentale non e' portare il paziente in trance ma utilizare quella trance, per ottenere fenomeni come la analgesia ipnotica o, ad esempio, per favorirne il cambiamento, come potrebbe essere nel caso di una persona obesa che desidera dimagrire.

Vorrei concludere osservando come durante la trance ipnotica la persona siano spesso possibili cose veramente notevoli. Abbiamo visto come l'ipnotista da teatro possa far mangiare una cipolla al posto di una mela, in ambito medico potremmo parlare di come si a possibile eseguire procedure m ediche e chirurgiche molto fastidiose senza discomfort o anche interi interventi chirurgici senza altro anestetico che la trance ipnotica o infine come sia possibile utilizzare la trance ipnotica in un contesto psicoterapeutico per aiutare il soggetto a raggiungere un miglior equilibrio psicologico. Pensiamo per un attimo a come l'ipnotista da teatro ottiene il risultato ed in quanto tempo... pochi minuti. In pochi muniti la persona diviene disponibile ad acetare delle suggestioni per lei "accettabili". quanto tempo ci vorrebbe ad uno medico o uno psicologo, per ottenre lo stesso risultato semplicemente parlando. Bhe, probabilmente una intera seduta (o piu') per stabilire un buon rapporto... e neanche un secolo per convincerlo che la cipolla ha in mano e' una buonissima mela !  

Una cosa e' certa, ed e' che l'ipnosi da teatro ha preservato l'interese per l'ipnosi in un periodo abbastanza buoi per quet'ultima. L'ipnosi da teatro ha sviluppato techiche di induzione ipnotica che sono state poi studiate da medici e psicologi e che forse sarebbero andate perdute. d'altro canto, quando penso al tempo che si deve perdere per illustrare che cosa e' l'ipnosi medica a persone timorose dell'ipnosi
 dopo aver visto spettacoli come quelli a cui mi riferivo prima, provo un leggero nervosismo. Ma non si puo' avere tutto.

Vorrei pero' ricordare una cosa, ovvero di quanto potente sia la mente umana quando ben diretta.

I medici ed i dentisti che usano l'ipnosi probabilmente non saprebbero cosa rispondere perche' non vi hanno mai pensato. L'ipnosi funziona, la studiano, la usano, punto. Gli psicologi e gli psicoterapeuti credo direbbero che la trance ipnotica di per se non e' terapeutica.

Pero', chi sta un po di tempo in trance ipnotica, invariabilmente, riferisce una sensazione di benessere !

Chi scrive ritiene he per illustrare quello di cui stiamo parlando sia utile tornare alla migliore definizione di ipnosi che conosce, migliore perche' e' la piu' breve e migliore perche' e' una definizione operativa : "L'ipnosi e' il superamento della parte critica della mente consapevole e l'inserimento di un pensiero accettabile e selettivo". Ebbene, il superamento della parte critica e' terapeutico ? Per me si, poiche' per l'individuo, in detto stato, esiste l'ipnotista e il mondo da lui proposto. Ecco, anche se il terapeuta non proponesse nulla di piu', nella mente del soggetto rimarrebbe il rapporto paziente - terapeuta, senza pensieri disturbanti... e per molte persone, anche solo la possibilita' di avere la mente libera da pensieri per, ad esempio, 30 minuti, e' terapeutico. Se poi il terapeuta porta il soggetto ad adottare un pensiero focalizzato sul rilassamento e la pace interiore, i risultati sarebbero ancora migliori. Abbiamo fatto qualcosa di terapeutico ? Chi e' stato in trance ipnotica nelle situazioni da me descritte, dice invariabilmente di si. Chiaramente il lavoro del medico o dello psicologo esperto in ipnosi e' ben di piu'. L'induzione dello stato di trance ipnotica non e' che l'inizio, poi viene tutto il resto. Pero' ritengo che sia di beneficio anche il semplice stato di trance ipnotica.

Bhe, dipende dalle preferenze, del paziente, da quelle del terapeuta, e da quello che il terapeuta,come esperto della materia, ritiene utile utilizzare. L'ipnosi in ambito terapeutico e' sempre un frutto che nasce all'interno di uno stretto rapporto di fiducia tra paziente e terapeuta.

Le tecniche di induzione ipnotica si possono classificare in tanti modi, uno dei quali e' la rapidita' di azione. Sulla base della rapidita' possiamo parlare di tecniche istantanee (tempo di entrata in trance ipnotica di un secondo o due), tecniche rapide (tempo da 30 secondi a 3 - 4 minuti) e techiche lente (oltre i 4 minuti).

Ad esempio, il metodo del rilassamento progressivo e' una tecnica lenta, nella quale per indurre lo stato di trance ipnoticapotranno essere necessarie verbalizzazioni che vanno da 5-10 minuti a 20 - 30 minuti, e questo potrebbe essere perfetto in ambito psicoterapeutico.

Se invece mi trovo ad essere in pronto soccorso o sul territorio con il 118, con un soggetto gravemente ferito e senza la possibilita' di utilizzare determinati tipi di farmaci per la situazione contingente, non posso certo partire con un rilassamento progressivo. Utilizzaro' una tecnica piu' veloce, tipicamente una tecnica rapida, da pochi secondi o poche decine di secondi al massimo.

Se sono in ospedale, e' il mio compito e' seguire i pazienti che devono essere sottoposti ad una procedura medico-chirurgica invasiva, come ad esempio una colonscopia, poiche' ho un po' di tempo ma neppure moltissimo, utilizzaro' una tecnica rapida, che mi perme di portare il paziente in trans ipnotica nell'arco di qualche minuto.

Se invece mi viene chiesto di preparare un paziente per un intevento odontoiatrico, come potrebbe essere ad esempio il posizionamento di un impianto, e ho la possibilita' di vedere il paziente presso lo studio un po' di tempo prima dell'intervento, allora avendo tempo posso utilizzare la techica che preferisco, o posso anche farla scegliere al paziente stesso e, se mi trovo d'accordo con la sua scelta, utilizzare quella. Ad sempio, il paziente potrebbe aver gia' utilizzato l'ipnosi in altri conesti ed avere delel preferenze personali.

Questo e' uno dei miti più comuni. Il controllo della mente da parte dell'ipnotista.

Ipnotizzare una persona non equivale a soggiogarlo psicologicamente.

E' stato visto in molti contesti, a partire da Charcot, che non è possibile costringere qualcuno ad agire contro la propria volontà o contro le proprie credenze e neppure contro i propri interessi. Ecco perche' l'ipnosi non puo' essere usata per estorcere confessioni. Il bandito ipnotizzato, non confessera' mai il crimine commesso (se non aveva gia' deciso di farlo spontaneamente).

In ipnosi è possibile inserire la spinta emotiva nel vole fare qualcosa, tuttavia quando detta spinta giunge a livello della consapevolezza, il soggetto sceglie cosa fare. Questo e' il punto, il soggetto sceglie cosa fare. In sostanza, come dicevo, non è possibile obbligare qualcuno ad attuare un comportamento che vada contro il suo codice morale o il suo proprio interesse. Se ad un soggetto ipnotizzato dicessi di uscire dallo studio e dare un sberla alla prima persona (adulta) che incontra, probabilmente uscirebbe dallo stato di trance e mi chiederebbe... "dottore, ma e' sicuro di quello che dice ?". Se invece la persona in questione fosse un bullo ed un picchiatore, probabilmente lo farebbe.

Lo ribadiamo. Durante lo stato di trance ipnotica il soggetto e' in controllo di se stesso e dell'ambiente circostante. L'ipnosi e' un qualcosa che si fa in due, terapeuta e paziente, con un contratto terapeutico stresso tra i due. E' un rapporto basato sulla fiducia.

Purtroppo molte persone hanno errata convinzione di divenire vulnerabili una volta entrati nello stato di trance ipnotica, e naturalmente di iniziare raccontare cose che non avrebbero voluto dire a nessuno.

Il timore di rivelare segreti, durante una trance ipnotica si declina in due modi diversi : 1. "Ho paura che potrei (spontaneamente) rivelare segreti che vorrei tenere per me ?" e, naturalmente 2. "L'ipnotista potrebbe farmi rivelare segreti personali ?".

La risposta in entrambi i casi e' NO. Questo e' il motivo per cui, in un tribunale, non si puo' usare contro un soggetto quello che su di lui apprendiamo durante una trance ipnotica. Un soggetto non rivela qualcosa se questo e' contro il suo interesse. Punto. Onestamente, se desideriamo sapere un qualcosa di una certa persona, senza l'ipnosi facciamo molto prima, semplicemente chiediamoglielo. Se non vuole dircelo, non ce lo dira' neppure in trance ipnotica. Puo' invece accadere che, durante l’ipnosi, il soggetto si senta cosi' al sicuto ed accolto, da avvertire il desiderio di condividere con il terapeuta alcuni fatti della sua vita che non ha mai svelato ad altre persone.

L’ipnosi viene spesso utilizzata per favorire le persone ad esprimere i propri vissuti, ma il tutto in un contesto non diverso da come avverrebbe con il curante di fiducia o con il proprio psicologo o psicoterapeuta, perche' di questo si tratta. Sono queste le persone che devono praticare l'ipnosi a scopo terapeutico, medici, psicologi, psicoterapeuti. In questi ambiti di aiuto professionale, la base di tutto e' il rapporto di fiducia tra terapeuta e paziente. Sono le persone che vengono e ci chiedono un aiuto per andare avanti nel loro cammino. Sono loro che ci chiedono un aiuto. In questo contesto qualunque cosa dovesse emergere, ed emergera' solor quando vi sara' fiducia tra le parti, chi si apre sa che il terapeuta e' li per accogliere ed aiutare.

Assolutamente no. Dutante l'ipnosi non ti addormenti proprio. L'ipnosi, dal punto di vista della attivita' cerebrale, non ha nulla a che vedere con il sonno, come e' stato dimostrato scientificamente (Debenedittis, 1985).

Molti ipnotisti per portare la persona nello stato di trance ipnotica parlano di sonno, di riposo, di piacevole lasciarsi andare ad un rilassamento piacevole e profondo, o ancora di lasciae che le palpebre si facciano pesanti come quando stimo per addormentarsi, ecc. A volte potrebbe anche capitare che il soggetto si addormenti, ma questo non e', ripeto non e' un effetto voluto. E' un inconveniente (a meno che non si stia insegnando al paziente l'autoipnosi per aiutarlo ad addormentarsi nei casi di insonnia). Sedorante la induzione ipnotica il paziente si addormenta, l'ipnoterapeuta lo riporta gentilmente al normale stato di veglia e poi, semplicemente, utilizza una tecnica di induzione diversa e piu' rapida.

E se l'ipnotista non si accorgesse che mi sono addormentato ? Bhe, per certi versi, la seduta potrebbe essere in gran parte uno spreco di soldi da parte del paziente. Tuttavia questo non accade, perche' l'ipnotista e' li solo ed unicamente per il paziente, e se ne accorge se la persona si e' addormentata.

Se l'ipnotista lascia che io passi dall'ipnosi al sonno, come mi svegliero ? Come dopo il miglior sonno mai fatto, se non addirittura ancora piu' fresco e riposato, anche se durato solamente 20 o 30 minuti.

Molti hanno problemi a pensare che l'ipnosi possa farli addormentare profondamente e, se ci chiediamo il perche', possiamo capirlo. Ad esempio, perche' il soggetto non ha alcuna paura di addormentarsi a casa ma questa paura e' presente nello studio dell'ipnotista ? Forse perche' a casa e' da solo, senza l'ipnotista. Ecco, allora la paura di affidarsi all'ipnotista ha alla base una mancanza di fiducia verso il terapeuta stesso. Ed e' su quello allora che si dovra' lavorare. Senza fiducia reciproca non si va da nessuna parte. Su questo cerco di essere molto chiaro.

Sarò costretto ad accettare tutte le suggestioni ?

Assolutamente no. Qualche volta vorrei che l'ipnosi fosse veramente cosi come viene presentata nei film e in tanti articoli di giornale spesso scritti da giornalisti poco informati o da giornalisti che desiderano attirare l'attenzione. Il lavoro degli ipnotisti sarebbe molto piú facile se i pazienti accettassero in modo indiscriminato le suggestioni fornite. La verità è che il successo dell'ipnoterapia dipende dalla dal paziente ed in particolare da quanto riesce ad entrare in sintonia con il terapeuta e da quanto ha deciso di investire nel cambiamento. Questo nel campo dell'utilizzo dell'ipnosi in un percorso di aiuto psicologico, ad esempio per smettere di fumare.

Se parliamo di ipnosi medica, ove l'obiettivo potrebbe essere quello di ottenere una riduzione del dolore in un soggetto con una neoplasia, le cose sono leggermente diverse ed i risultati ottenibili in tempi molto ridotti.

"Io non mi faro' mai ipnotizzare... e se resto bloccato in trance ipnotica? ".

Ecco una classica frase di una persona che non conosce l'ipnosi.

Il timore di non potersi piu' svegliare dall'ipnosi riguarda molte persone. Molti si chiedono con apprensione "Cosa succede se non mi sveglio più? Cosa succede se l'ipnotista non riesce piu' a riportarmi indietro ? Cosa accade se resto bloccato in quello stato?"

"Cosa succede se non mi sveglio piu' ?" Abbiamo visto che l'ipnosi non e' sonno. Punto.
"Cosa succede se l'ipnotista non riesce o non puo' piu' a riportarmi indietro (ad esempio se gli viene un infarto e muore) ?" Bhe, la trance ipnotica e' uno stato estremamente piacevole ed il piacevole ci rimane quanto desidera poi, come emerge dalla lettura di un bel libro, emerge dallo stato ipnotico. Semplicemente questo.

"Cosa succede se resto bloccato nello stato ipnotico ?" ? Bhe, come abbiamo visto, non succede. Succede invece, a volte, che la persona stia cosi' bene in trance ipnotica, da voler rimanerci piu' a lungo, e deliberatamente disubbidisce all'ipnotista. Alla faccia di chi dice cheche e' in ipnosi non ha il controllo. Ecco, quando l'ipnotista si accorge della cosa, semplicemente chiede informazioni al soggetto e, sentita la rischiesta, lo lascia nel suo piacevole stato per qualche altro minuto.

"Pero' mi hanno raccontato di uno spettacolo di ipnosi in cui uno restava bloccato e l'ipnotista non sapeva piu' come farlo uscire dall'ipnosi, quello come lo spieghiamo ?" Lo spieghiamo semplicemente dicendo che la persona voleva rimanere un po' di piu' in ipnosi oppure non ha capito le istruzioni dell'ipnotista e non sapeva cosa fare, tutto qui. A quel punto l'ipnotista, evidentemente una persona non esperta (abilitata ?) ha iniziato ad avere paura e la persona, che in ipnosi puo' percepire l'ambiente circostante in modo accentuato ha avvertito la paura dell'ipnosta poiche' la sua voce si era fatta dubbiosa e tremolante e a quel punto la paura ha iniziato a contagiare anche lei. Punto.

Alcuni pensano di non poter essere ipnotizzati perche' hanno una mente o una volonta' troppo forti.

"Io ho una volonta' troppo forte, non posso essere ipnotizzato". Quando sento questa frase o una delle sue varianti penso penso semplicemente che la persona che ho davanti e' una persona che ha una incredibile paura. Possiamo poi chiederci quale sia questa paura e le risposte possono essere numerose ma solitamente si rifanno al timore di cedere il controllo o alla paura della morte.

Se siamo in un contesto terapeutico, semplicemente esploriamo assieme questa idea di avere una volonta' cosi' forte e vediamo dove ci porta. solitamente si arriva in breve tempo a capire di cosa si tratta. A quel punto indurre uno stato di trance non e' piu' un problema.

 Questo e' un'altro dei timori che possono essere presenti in molte persone.

Molti pensano che, una volta terminata la trance ipnotica, non ricorderanno piu' nulla di quello che è successo durante la seduta. Temono di di non poter ricordare nulla di quello che è accaduto “durante”.

Come regola, le persone ricorderanno quello che e' stato detto o fatto, a meno che il terapeuta non desideri esplicitamente che vi sia amnesia. A volte infatti, potrebbe essere opportuno che il paziente non ricordi determinate emozioni o immagini emerse durante la seduta terapeutica; in questo caso l’ipnotista potrà suggerire al paziente di non ricordare espressamente determinate cose. Cose che verranno poi riprese in un secondo momento, proprio perche' siamo in un contesto terapeutico. La base di tutto e' la fiducia. E' come quando ci affidiamo ad un chirurgo che operi dentro il nostro addome. Non abbiamo il controllo mentre lo sta facendo, ma abiamo fiducia di lui. Se non abbiamo fiducia in lui, semplicemente scegliamo un altro operatore o scegliamo di non farci operare se non abbiamo fiducia in nessuno. La scelta e' solo nostra.

L'autoipnosi non e' altro che il raggiungimento dello stato di trans ipnotica in modo autonomo.
In ambito clinico l'ipnotista insegna al paziente ad entrare nello stato ipnotico in modo autonomo e ad uscirne a suo piacere. Il soggetto viene naturalmente invitato a sperimentare prima nello studio e poi al proprio domicio quanto appreso. Con la pratica il paziente puo' divenire sempre piu' bravo ad entrare nello stato di trance.

L'autoipnosi può essere utilizzata in molte situazioni, ma risulta particolarmente utile perche' costituisce uno strumento che puo' essere consegnato al paziente il quale puo' coso' utilizzarlo anche quando non sia presente il terapeuta, come ad esempio potrebbe accadere durante il parto, per il controllo del dolore. Risulta inoltre estremamente utile anche per gestire situazioni di ansia, momenti di stress e cosi' via.

L'autoipnosi puo' essere appresa ed utilizzata con facilita'.

E' opportuno ricordare, pero', come debba essere valutato bene il soggetto a cui viene insegnata l'autoipnosi. Infatti, una volta appreso il metodo, il soggetto potrebbe utilizzarlo in modo non apporpriato, ad esempio per ridurre o abolire dolore senza ricorrere alle attenzioni del medico.

Lo stato di trance ipnotica, di per sé e' innocuo.

Sono state condotte innumerevoli ricerche scientifiche, tutte giunte alla stessa conclusione, ovvero che non esistono pericoli nelle induzioni ipnotiche.

Vi sono tuttavia naturalmente situazioni e casi in cui non va utilizzata, così come altre situazioni in cui può essere impiegata scegliendo pero' accuratamente le modalita' e le verbalizzazioni.

L'ipnosi è controindicata inei soggetti che soffrono di disturbi psichiatrici gravi, come ad esempio la psicosi, la schizofrenia, i disturbi borderline, ecc. Ma molto dipende dal contesto terapeutico. La regola base l'ipnosi si usa con pazienti con cui siamo in grado di lavorare in modo confortevole anche senza l'ipnosi

In ambito terapeutico direi proprio di no, tuttavia come tutte le cose potrebbe essere usata male o in modo improprio, non diversamente da chi guida un'auto o da chi conduce un autobus con delle persone a bordo. Ecco, quando l'ipnosi viene utilizzata (come prevede la legge) da medici o psicologi o psicoterapeuti abilitati e preparati, e' una modalita' terapeutica del tutto sicura.

L'ipnosi potrebbe creare problemi quando mal utilizzata. Ad esempio, una persona con un mal di testa chiede aiuto ad un amico che conosce l'ipnosi e questo gli fa passare quel fastidioso mal di testa, non molto intenso ma spesso presente al mattino, che da un paio di mese gli disturbava la vita. Poco tempo dopo la persona viene ricoverata in neurochirurgia perche', in realta', aveva una neoplasia cerebrale che gli procurava una ipertensione endocranica. Ecco, il problema non e' nell'ipnosi. In realta' i promemi sono due, il primo legato al fatto che se si ha un disturbo dovremmo parlarne al nostro medico di fiducia, il secondo che chi ha fatto l'ipnosi non era un medico.

L'ipnosi potrebbe slatentizzare patologie psichiche in determinati soggetti o far riacutizzare situazioni ormai croniche. Non ' prudente eseguire l'ipnosi senza aver prima eseguito una anmensi al fine di escludere determinate psicopatologie come ad esempio le psicosi o i disturbi borderline. Questo non vuol dire che l'ipnosi non possa essere utilizzata in soggetti con questi problemi, solo che deve essere fatto in determinati contesti e da personale esperto sia cnel trattamento di suddette situazioni sia nell'uso dell'ipnosi in se.

La programmazione neuro linguistica (PNL o, in inglese, NLP da Neuro-linguistic programming) è una tecnica che alla base ha l'idea che vi sia la possibilità di influire sugli schemi comportamentali di una persona mediante la manipolazione dei suoi processi neurologici mediante l'utilizzo del linguaggio. La PNL, creata da Richard Bandler e John Grinder, negli anni '80 ha avuto un certo successo di pubblico soprattutto nel campo della motivazione aziendale. Bandler e Grinder, un linguista ed un matematico, per creare l'ibrido che poi divenne la PNL, osservarono i terapeuti di maggior successo in quel momento, ovvero MH Erickson ed il suo peculiare modo di intendere l'ipnosi, Virginia Satir (psicoterapia familiare), Fritz Perls (Gestalt). Altri autori presi in esame furono Frank Farrelly (terapia provocativa) e Moshe Feldenskrais (psicocibernetica). Dalla loro sintesi nacque la PNL, che e', quindi, un ibrido.

L'ipnosi, quando viene utilizzata per recuperare eventi eventi passati della propria vita viene definita come ipnosi regressiva. In realta', mediante l'ipnosi si possono ottenere situazioni di ipermensia al fine di recuperare ricordi del proprio passato o anche situazioni di reale rivivificazione del passato. In questo secondo caso la persona rivive la situazione passata come fosse di nuovo li, con tutta la sua carica emotiva. E' una situazione che potrebbe determinare notevole disagio psicologico se non saputa gestire.

Secondo alcuni terapeuti e ricercatori l'ipnosi regressiva consente di accedere a ricordi di eventuali vite precedenti. Tra i sostenitori di questa teri possiamo ricordare nomi come lo psichiatra Bryan Weiss e Ian Stevenson, quest'ultimo famovo per la sua ricerca sui bambini con ricordi, secondo lui documentabili, di bvite precedenti.

Secondo altri ricercatori, i contenuti che emergono durante l'ipnosi con finalita' regressive, sono il frutto di immaginazione, falsi ricordi, suggestione ecc.

Non e' possibile propendere per una ipotesi o per l'altra se non sulla base delle proprie preferenze personali. Non dobbiamo infatti dimenticare che negare l'esistenza di vite precedenti vorrebbe dire negare intere religioni, come ad esempio l'induismo. Va pero' tenuto presente come l’ipnosi regressiva sia uno strumento di approfondimento e di ricerca, che se ben utlizzato, puo' portare alla emersione di contenuti psichici inconsci. Durante una regressione possono infatti emergere anche rappresentazioni simboliche del contenuto psichico su sara' poi possibile effettuare un lavoro terapeutico. La cosa realmente importante, per un terapeuta, e' che questi contenuti giungono dal paziente quindi in tal senso possono essere utlizzati.

L’ipnosi regressiva deve essere utilizzata solo dopo che tra paziente ed terapeuta si e' stabilito un rapporto di fiducia e che siano state escluse situazioni psicologiche particolari, che potrebbero controindicare un lavoro di tipo regressivo. L’ipnosi, ad esempio, e' controindicata nei soggetti in cui l’esame di realtà sia inadeguato, o con storia di psicosi, ecc.

Rif. "The Skeptic's Dictionary: a collection of strange beliefs, amusing deceptions, and dangerous delusions".  Carroll RT. 2003. New York: Wiley. pp. 276-7.

Rif. "Life After Life: The Investigation of a Phenomenon--Survival of Bodily Death". Moody R. et al. Publisher: HarperOne; The 25th Anniversary of the Classic Bestseller edition (March 6, 2001).

Rif. "Twenty Cases Suggestive of Reincarnation". Ian Stevenson. University Press of Virginia, 1992.

Rif. "Many Lives, Many Masters: The True Story of a Prominent Psychiatrist, His Young Patient, and the Past-Life Therapy That Changed Both Their Lives". Weiss B. Fireside (July 15, 1988).

Per alcune persone l'inconscio e' fonte di paura. Verrebbe da chiedersi come mai, queste persone, sapendo che la trance ipnotica porta in contatto con l'inconscio, si rechino proprio da terapeuti che utilixzzano l'ipnosi. A vole questo avviene perche' la considerano l'ultima spiaggia "sa, sono stato da tanti terapeuti ma senza risolvere i miei problemi... forse lei con l'ipnosi...".

Alcuni si presentano al primo colloquio ove, oltre al problema da loro riportato, emerge una frase del genere..."L'inconscio è un qualcosa che mi ha sempre affascinato e che al contempo mi fa paura". Possiamo chiederci le persone lo temono cosi' tanto, perche' temono un qualcosa che sta al loro interno, un qualcosa che e' parte di loro ? Spesso la risposta sta in una considerazione di questo tipo... "e' difficile ammettere che esistono dinamiche interne che sfuggono al controllo della propria consapevolezza e razionalità, ed e' inquietante anche solo considerare la possibilità di essere diversi o peggiori di quanto si crede di essere".

Come si fa in questi casi, quando la persona si presenta con una richiesta ambivalente del tipo "guardi, ho questo problema, nessuno e' riuscito a risolverlo, forse lei ci riuscira' con l'ipnosi, ma non voglio sapere niente di quello che sta nel mio inconscio". Dico ambivalente perche' la persona sa benissimo che la trance ipnotica assotiglia la distanza tra conscio ed inconscio. Una persona del genere pone tutto sulle spalle del terapeuta : fai tu, sistema tu, io non ne voglio sapere nulla e, in particoalre, non voglio soffrire per quello che ho dentro. In questi casi io chiedo alla persona come fa ad esserci una crescita senza una crescita emotiva e cognitiva. Come fa ad esserci una crescita senza una che vi sia la formazione di un nuovo vissuto ed una presa di coscienza di questo. Non esiste la pillola magica e neanche l'induzione ipnotica magica che faccia questo. Forse potremmo cancellare un sintomo, ma eticamente non puo' essere fatto.

Quando si presentano persone di questo tipo la cosa fondamentale e' stabilire un rapporto di fiducia con la persona, creare una relazione terapeutica al cui interno lavorare e favorirne la crescita interiore, inizialmente, per il tempo che serve, senza l'utilizzo dell'ipnosi. Questa verra' utilizzata solo quando l'Io della persona sara' tale da consentirle di accogliere la possibilita' di poter conoscere qualcosa di se stessa che prima non conosceva. A volte, per fortuna non spesso, possono capiare persone vittime di abusi durante l'infanzia (o anche dopo), di tipo fisico, verbale, sessuale, ecc. In questi casi e' del tutto comprensibile che queste persone temano il loro passato e, soprattutto quello che si e' formato al loro interno in ragione di quanto hanno subito. Queste persone possono stare meglio, con l'ipnosi ed altre metodiche terapeutiche, ma prima di farlo, devono essere aiutare a divenire persone il cui Io e' piu' forte e la relazione terapeutica deve essere abbastanza forte da costituire un contenitore in grado di contenere quanto puo' emergere. Sono situazioni obiettivamente complesse e che richiedono tempo, ma le persone che vi si trovano all'interno possono stare meglio.

Un'ultima cosa, per tutti quelli che hanno paura di quello che il proprio inconscio potrebbe conenere. Ma abbiamo mai pensato che l'inconscio e' costituito, fondamentalmente, da tutto quello che abbiamo visssuto, da tutto quello con cui siamo venuti in contatto ? Non volerlo conoscere, ma soprattutto averne paura, e' come vivere senza sapere chi siamo. E' come vivere con un punto di domanda dentro di noi. E' come vivere con un "non guardare li dentro". Dietro quella porta ci siamo noi, punto. Dietro quella porta ci possono essere problemi, certo, quelli che possiamo aver avuto nel corso della nostra vita, e come tali, risolti. Non e' forse peggio rimanere con i disturbi e nel contempo con il timore di dove questi disturbi sono nati ? Diventiamo adulti, cosi' potremo guardare serenamente dentro di noi.

Vorrei concludere ricordando come Erickson spesso diceva:  “Io ho sempre fiducia nel mio inconscio. Vedete, troppi psicoterapeuti cercano di programmare che cosa dovranno pensare, invece di aspettare e vedere che stimolo ricevono, e poi lasciare che la loro mente inconscia reagisca a quello stimolo […] ci sono molte cose che sappiamo, e che non sappiamo di sapere che lo sappiamo […]. Abbiate fiducia nell’inconscio. È un modo piacevolissimo di vivere, un modo piacevolissimo di ottenere le cose”  (Gordon e Meyers-Anderson p. 22).

Ecco, sarebbe bello che tutto potessimo arrivare a questo.

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Milton H. Erickson

Milton Milton Hyland Erickson (Aurum, 5 dicembre 1901 – Phoenix, 25 marzo 1980) è stato uno psichiatra statunitense, oggi  considerato il padre della ipnosi moderna.

Per Erickson lo stato di trance è considerato una condizione del tutto naturale, uno stato mentale che si verifica spontaneamente numerose volte al giorno durante la normale vita quotidiana e che può essere indotto da una persona qualificata ed esperta in ipnosi con naturalezza e nel pieno rispetto delle esigenze e delle capacità della persona.

La nostra attenzione si dirige a seconda delle situazioni, a quanto accade nel mondo esterno o quanto accade all’interno di noi, con continui passaggi e fluttuazioni, a volte arrivando a situazioni di estremo assorbimento, come quando stiamo bene con una persona e non ci accorgiamo del tempo che passa.

Quando si trova in una situazione in cui l'assorbimento mentale su qualcosa di interno o esterno e' cosi' elevato, la persona è più ricettiva al cambiamento e alla ristrutturazione cognitiva. In altre parole, lo stato di trance ipnotica puo' essere utilizzato per favorire nuovi modalita' per percepire noi stessi e il mondo che ci circonda, al fine di favorire il passaggio ad una modalita' di funzionamento piu' adattativa.

Nell'ipnosi ericksoniana, non esiste piu' la figura dell'ipnotista che con fare autoritario cercava di indurre con suggestioni dirette il cambiamento della persona. Abbiamo invece un terapeuta ipnotista che si adatta al pazient, alle sue esigenze, alle sue capacita', come ricordava il prof. Mosconi. Secondo Ericksoninfatti, “la prima cosa da tenere presente quando si tratta con un paziente, un cliente o una persona, è rendersi conto che ciascuno di essi è un individuo. Non ci sono due persone uguali. Non ci sono due persone che capiscano la stessa  frase allo stesso modo, e così, trattando con la gente, non dovete cercare di far sì che si adattino al vostro concetto di cosa loro dovrebbero essere, dovreste cercare di scoprire quale viene a essere l’idea che loro hanno di se stessi” (Gordon e Meyers-Anderson, 1984, p. 22-23).

Nella psicoterapia ipnotica sono di fondamentale importanza alcuniaspetti, tra i quali vorrei ricordare :

  • La trance e' qualcosa di naturale : La trance ipnotica e' un fenomeno naturale, che tutti sperimentiamo, e che costituisce uno speciale stato mentale nel quale il paziente, con la guida del terapeuta, puo' riorganizzare il suo mondo psicologico.
  • L'inconscio : L'inconscio viene visto come una specie di contenitore in cui sono immagazzinate informazioni, esperienze, schemi cognitivi ed emotivi, ecc. appresi nel corso di tutta la vita. Ed e' possiabile accedere a questa parte della nostra mente, se sappiamo come farlo, ovvero se utilizziamo il suo linguaggio, un linguaggio immaginativo, metaforico, analogico.
  • Ogni soggetto e' unico : Erickson ha sempre ribadito come la comunicazione terapeutica non dovesse basarsi su preconcetti o tentativi di inquadrare il paziente in un determinato framework piuttosto che un altro.
  • Adattabilita' alla persona : Si intende che e' il terapeuta che ha il compito di lavorare con la persona con le risorse che essa ha il quel momento. E' da li che puo' partire per favorire il cambiamento. L'attenzione del terapeuta va quindi all'osservazione empatica dell'individuo nel suo complesso, delle sue credenze, del suo modo di rapportarsi con la realta' e con se stesso, del suo modo di muoversi e di esprimersi, delle sue motivazioni, dei suoi disturbi, ecc.
  • La presenza di risorse internamente alla persona : Nella terapia ipnotica viene dato particolare risalto alla riscoperta e alla mobilizzazione di risorse gia' presenti nell’inconscio della persona, ma purtroppo da questa non utilizzate per una varieta' di motivi; a volte e' come se la persona fosse "dissociata" dalle sue risorse, ed e' compito del terapeuta favorirne l'integrazione.
  • Principio di utilizzazione : Tutto quello che il paziente porta nella seduta terapeutica, siano essi i sintomi, le sue motivazioni, il suo modo di rapportarsi agli altri, la sua modalita' di comunicare, ecc. puo' essere utilizzato al fine di favorire crescita e cambiamento.
  • Da oggi in avanti : In altri termini, nella psicoterapia ipnotica, la focalizzazione, se solo e' possibile, e' sul presente. Potremmo dire che, nella terapia nata con il lavoro di Erickson, piu' che "correggere" errori del passato, si ritiene spesso piu' opportuno lavorare sul presente e sul futuro. Alla base di questo pensiero sta il fatto che il futuro e' ancora da scrivere e, se sappiamo come fare, nel futuro ci sono infinite possibilita' di miglioramento.
  • Intervenire sugli schemi : Ovvero agire in senso positivo su schemi emotivi e cognitivi non piu' adattativi, ricordando il concetto che spesso (anche se non sembre) e' preferibile potenziare i punti di forza piuttosto che perdere anni ad ad aggiustare errori del passato. A volte possono essere fatte entrambe le cose e, con la terapia ipnotica, in tempi piu' brevi che con le terapie di altro tipo.
  • Il rafforzamento dell’Io della persona : A volte e' opportuno richiamare esperienze vissute dal soggetto, ma di cui il soggetto stesso non ricorda piu' la presenza o a cui non sa dare importanza, facendogliele vedere sotto una luce nuova, al fine, ad esempio, di potenziarne la capacita' di autoefficacia. A volte e' necessario far sperimentare al soggetto, durante la trance ipnotica, nuovi contesti emotivi, al fine di creare nuove esperienze che servano da base di confronto per esperienze future.

Vorrei concludere ricordando come Erickson spesso diceva:  “Io ho sempre fiducia nel mio inconscio. Vedete, troppi psicoterapeuti cercano di programmare che cosa dovranno pensare, invece di aspettare e vedere che stimolo ricevono, e poi lasciare che la loro mente inconscia reagisca a quello stimolo […] ci sono molte cose che sappiamo, e che non sappiamo di sapere che lo sappiamo […]. Abbiate fiducia nell’inconscio. È un modo piacevolissimo di vivere, un modo piacevolissimo di ottenere le cose”  (Gordon e Meyers-Anderson p. 22).
 

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